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venerdì, aprile 05, 2013

Credo la Chiesa, amo la Chiesa

Si chiude il nostro ciclo di articoli quaresimali sul “Padre Nostro”: ha offerto senza dubbio un contributo all’Anno della Fede che stiamo vivendo

di Monica Cardarelli

Il seme di senape piantato il Mercoledì delle Ceneri per l’inizio della Quaresima ha dato i suoi frutti: è morto a se stesso dando vita a dei piccoli germogli, apparentemente fragili e delicati che sono ormai cresciuti e hanno prodotto foglie grandi, irrobustendosi e moltiplicandosi. La simbologia del chicco di senape con la nostra fede ci ha aiutato a farla crescere, accudirla, custodirla e soprattutto, affidarla al Signore che ben conosce i nostri limiti e le nostre debolezze e che può, solo Lui, trasformarle. È stato ed è un cammino comune e condiviso quello appena concluso sulle parole del "Padre Nostro"... (continua)
giovedì, marzo 28, 2013

“Liberaci dal male”: il male e la libertà

Concludiamo il ciclo di riflessioni quaresimali sul Padre Nostro, proposte in occasione dell’Anno della Fede, con il contributo di fra Paolo Martinelli, Preside dell’Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum

di fra Paolo Martinelli, OFMCap

Francesco d’Assisi commenta l’ultima domanda contenuta nella preghiera dei figli di Dio in questo modo: liberaci dal male: passato, presente e futuro (FF 275). Con questo l’Assisate esprime, insieme alla liturgia della Chiesa, una profonda consapevolezza della condizione dell’uomo, ferito dal peccato. Il male – sembra dirci il nostro Santo – non passa con il tempo. Per questo egli chiede di essere liberato dal male che segna la nostra storia... (continua)
giovedì, marzo 21, 2013

Non abbandonarci alla tentazione

Suor Roberta Vinerba, suora francescana diocesana, docente di teologia morale e direttrice della scuola diocesana di teologia di Perugia, ci accompagna nella riflessione del Padre Nostro sulla frase “Non abbandonarci alla tentazione”

Grazia Deledda intitolò il suo romanzo più famoso “Canne al vento” per indicarne da subito l’idea- madre: l’uomo è così, è qualcuno che per tutta la vita deve fare i conti con la propria fragilità. Mi ha sempre colpito questa immagine dell’uomo come di una semplice canna che corre sempre il rischio dello schianto se il colpo di vento è troppo forte. La petizione “non c’indurre in tentazione”, o come suggerisce la nuova traduzione “non abbandonarci alla tentazione”, entra nel vivo della questione fragilità. Con questa umile richiesta, da un lato confessiamo di essere sempre esposti alla tragica possibilità di assecondare l’anticristo, dall’altro che il Padre conosce la nostra condizione e se ne prende cura. Non è questa la sede per esaminare in dettaglio gli aspetti della tentazione... (continua)
venerdì, marzo 15, 2013

Rimetti a noi i nostri debiti

Nel nostro percorso quaresimale di riflessioni sul Padre Nostro, proponiamo qui la riflessione di p. Enzo Fortunato, Direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi

S’è parlato e si parla tanto di debiti, da quello pubblico a quelli privati, da averne quasi a noia, al punto che questo buco nero dell’economia finisce quasi per offrirci l’alibi per dimenticare altri debiti che abbiamo nei riguardi degli altri e - prima ancora - nei riguardi di Dio, rispetto al quale siamo tutti in rosso, sempre e comunque. Siamo in debito con Lui perché a Lui dobbiamo tutto, tanto che è morto per ridarci la vita, e invece finiamo per comportarci (in tanti, se non tutti) come se tutto ci fosse dovuto, anche da parte Sua. E siamo in debito, tante volte, con i fratelli, ai quali non diamo tutto l’amore che desidereremmo per noi... (continua)
venerdì, marzo 15, 2013

“L’Eucarestia non è il premio per i buoni, ma il pane per i deboli”

La riflessione sulle parole del Padre Nostro continua con il contributo di Franco Vaccari, Presidente di Rondine Cittadella della Pace

“Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”: soffermandomi e riflettendo su queste poche parole, avverto l’importanza e l’urgenza di una considerazione su un versetto del Padre Nostro, quanto mai complesso e profondo. Perché sono solo poche parole, ma se lette con la testa e con il cuore, ci appariranno di una forza tale da spingerci all’impegno e al perdono, due delle principali fonti di Misericordia. La prima caratteristica che salta ai nostri occhi, concentrandoci solamente su questo periodo, è la divisione in due della frase; sullo sfondo abbiamo due parti del discorso: “Rimetti a noi i nostri debiti” e “Noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Due parti, correlate da una congiunzione qual è ‘come’... (continua)
giovedì, marzo 07, 2013

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

Nel cammino quaresimale di Lpl sul Padre Nostro, ci soffermiamo oggi, grazie alle parole di P. Giuseppe Piemontese, sulla frase “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”

Quando piove, piove per tutti, ma non per tutti allo stesso modo: perché c’è chi può affrontare la bufera sicuro, protetto da solide mura, e chi invece resta esposto alle intemperie, potendo solo contare sulla clemenza del tempo e sull’aiuto dall’Alto. Così pure guerre e tempi di crisi, eventi certo calamitosi, non sempre producono gli stessi frutti, perché dalle une e dagli altri alcuni (molti) ne restano schiacciati fino a perder anche il bene più prezioso che è la vita, mentre altri (pochi) ne approfittano per i loro turpi guadagni... (continua)
venerdì, marzo 01, 2013

Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà

Prosegue il nostro cammino quaresimale attraverso le parole del Padre nostro con la riflessione di Anna Pia Viola, docente presso la Facoltà Teologica di Sicilia

Se pensiamo ad un regno, la nostra immaginazione potrebbe portarci o nel mondo delle favole, popolato da Re e Regine con streghe al seguito, oppure ad un tipo di governo che vede nel Monarca, nella figura della persona Re/Regina, il riferimento chiaro ed assoluto. In entrambi i casi si tratta dell’esercizio di un potere, di un dominio sul popolo. Questo tipo di governo, affidato alla decisione di una sola persona, per quanto affiancata da altri funzionari, esercita un’autorità di fronte alla quale non vi sono figli, ma sudditi. Il regno, dunque, rinvia ad un’obbedienza da accettare/subire, sancita dal diritto. Quando preghiamo il “Padre nostro” invocando la venuta del regno di Dio, di certo... (continua)
giovedì, febbraio 21, 2013

Digiuno, preghiera e condivisione
alla luce dello “spirito di Assisi”

Entriamo nel cuore della Quaresima con le parole di p. Silvestro Bejan, Delegato generale per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso del Centro Francescano Internazionale per il Dialogo (CEFID). Con lui riscopriamo il vero valore di digiuno, preghiera e condivisione, che, vissuti nello “spirito di Assisi”, ci portano a dire insieme “Padre nostro” e a santificare il Suo nome e il luogo in cui ci ha posti.

Digiuno, preghiera e condivisione sono atteggiamenti caratteristici del tempo quaresimale ma sono anche degli “ingredienti-base” che fanno funzionare il dialogo ecumenico ed interreligioso. Per essere praticati hanno bisogno di tempo e soprattutto di una sincera e profonda convinzione. Il digiuno è un atto libero, cosciente, volontario, che mette in discussione il nostro rapporto con il cibo, la nostra difficoltà ad accontentarci di poco e l’avidità come motrice delle nostre società. Nel contesto del dialogo interreligioso la preghiera costituisce un ruolo fondamentale perché l’uomo è alla ricerca di Dio e tutte le religioni testimoniano questa essenziale ricerca. L’esperienza della preghiera è multiforme ed è onnipresente in tutte le religioni... (continua)
venerdì, febbraio 15, 2013

Come un granello di senape

In occasione della Quaresima, in questo Anno della Fede, vogliamo offrire agli amici de La Perfetta Letizia un cammino di meditazioni sulla preghiera del Padre Nostro.

di Monica Cardarelli

“All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”: queste sono parole della prima enciclica di Benedetto XVI, la Deus Caritas est, riprese nel suo Messaggio per la Quaresima 2013, che ci richiamano al principio, al senso della nostra fede. È l’incontro con Dio che ci ama per primo e la consapevolezza del suo amore gratuito che produce in noi una risposta che si concretizza nell’amore verso Dio e verso i fratelli: questa risposta di amore è la fede perché “la fede è conoscere la verità e aderirvi... (continua)


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